Oggi in Cristo

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La fine di Giuda e l’inizio di Pietro

June 06, 2021

(Testo di riferimento: Matteo 26,69 - 27,10 - La Bibbia)

Siamo all'episodio 59 della nostra serie sul vangelo di Matteo. Mentre Gesù viene interrogato, Pietro rinnega Gesù come il maestro aveva preannunciato. Ma c'è un altro apostolo che sta per fare una cosa decisamente peggiore.

Pietro, intanto, stava seduto fuori nel cortile e una serva gli si avvicinò, dicendo: «Anche tu eri con Gesù il Galileo». Ma egli lo negò davanti a tutti, dicendo: «Non so che cosa dici». Come fu uscito nell'atrio, un'altra lo vide e disse a coloro che erano là: «Anche costui era con Gesù Nazareno». Ed egli negò di nuovo giurando: «Non conosco quell'uomo». Di lì a poco, coloro che erano presenti si avvicinarono e dissero a Pietro: «Certo anche tu sei di quelli, perché anche il tuo parlare ti fa riconoscere». Allora egli cominciò a imprecare e a giurare: «Non conosco quell'uomo!» In quell'istante il gallo cantò. Pietro si ricordò delle parole di Gesù che gli aveva dette: «Prima che il gallo canti, tu mi rinnegherai tre volte». E, andato fuori, pianse amaramente. (Matteo 26,69-75)

Mentre Gesù affrontava il sommo sacerdote e il sinedrio, Pietro si trovava nel cortile del sommo sacerdote, e si scaldava al fuoco in mezzo alle guardie, secondo quanto descritto in Marco 14,54.

Rimarchiamo subito un fatto positivo. Il fatto che Pietro si trovasse lì, dimostra sicuramente il grande affetto che aveva per il suo maestro. Mentre gli altri discepoli si erano già dispersi Pietro, pur tenendosi a distanza, aveva seguito Gesù per vedere come sarebbe andata a finire. Probabilmente sperava ancora che potessero rilasciarlo. 

Ma, mentre Gesù affrontava con coraggio i suoi accusatori, anche Pietro si trovò improvvisamente ad affrontare un interrogatorio, accusato da più persone di far parte della cerchia dei seguaci di Gesù. Colto alla sprovvista Pietro cominciò a negare di fronte a tutti, prendendo le distanze dal proprio maestro. 

Uscendo fuori nell'atrio forse sperava che l’argomento cadesse nel vuoto. Ma le accuse si fecero ancora più incalzanti ed egli continuò a negare per la seconda volta: “Non conosco quell'uomo!”. E, infine, arrivò anche la terza negazione: "Non conosco quell'uomo". E il gallo cantò.

L'episodio del rinnegamento di Pietro è raccontato in maniera leggermente diversa nei quattro vangeli, pertanto se siete interessati alla spiegazione di queste differenze che non costituiscono una contraddizione, vi invito a guardare il video che trovate qui in alto alla vostra destra, cliccando sul link.

Tornando al nostro testo, poche ore prima Pietro aveva dichiarato di essere pronto a morire con Gesù , come avevamo letto in Mt 27,33. In quell'occasione Gesù gli aveva detto che egli lo avrebbe rinnegato tre volte entro il canto del gallo, ovvero entro la mattina. L'espressione "al canto del gallo" era infatti utilizzata per indicare la mattina presto.

Quella notte erano successe tante cose e Pietro, probabilmente, fino al canto del gallo non aveva neanche più pensato alle promesse che aveva fatto a Gesù e a ciò che il maestro gli aveva risposto. Ma quando udì il gallo cantare, si ricordò delle parole di Gesù e cominciò a piangere.

Povero Pietro!  Lo immagino mentre si abbandonava a quel pianto amaro. Dovette sentirsi un vigliacco. Aveva fatto lo spaccone di fronte agli altri discepoli e poi aveva addirittura usato la spada per difendere Gesù poche ore prima. Ma ora il suo coraggio sembrava svanito nel nulla. Il maestro aveva avuto ragione anche quella volta.

Pietro amava Gesù e , proprio per questo,  quel pianto fu particolarmente amaro.