Oggi in Cristo

Oggi in Cristo


Fate questo in memoria di me

May 26, 2021

(Testo di riferimento: Matteo 26,26-30 - La Bibbia)

Siamo arrivati all'episodio 56 della nostra serie sul vangelo di Matteo.

Gesù è a tavola con i suoi discepoli per l'ultima cena con loro. Nello scorso episodio, abbiamo visto che Gesù aveva rivelato di conoscere colui che lo avrebbe tradito, Giuda. In questo episodio ci concentriamo invece su un brano molto breve ma molto importante per la cristianità, quello in cui Gesù spiegò ai suoi discepoli il modo in cui avrebbero dovuto ricordarsi di lui.

Mentre mangiavano, Gesù prese del pane e, dopo aver detto la benedizione, lo spezzò e lo diede ai suoi discepoli dicendo: «Prendete, mangiate, questo è il mio corpo».  (Matteo 26, 26)

Era ovvio che il tema principale della serata sarebbe stata la sua imminente morte. La cornice della cena pasquale offriva a Gesù gli spunti giusti per far comprendere ai propri discepoli il significato della sua morte. Infatti egli applicò a se stesso la straordinaria storia della redenzione narrata nel libro dell’Esodo.

La pasqua era una festa molto importante in Israele. Essa era stata infatti stabilita da Dio quando, ai tempi di Mosè, Egli liberò gli Israeliti dalla schiavitù in Egitto.  Nella notte in cui gli Israeliti avevano lasciato l’Egitto il Signore aveva fatto morire tutti i primogeniti degli uomini e del bestiame in Egitto, salvando la vita dei primogeniti delle famiglie in cui il sangue dell’agnello pasquale era stato messo sugli stipiti della porta per poi essere interamente consumato quella sera stessa prima di partire (Esodo 12:7-14).

Ogni anno da allora in poi gli Israeliti avrebbero dovuto ricordare quell’evento per trasmetterne l’importanza ai propri figli:

” Voi osserverete questo comando come un rito fissato per te e per i tuoi figli per sempre.  Quando poi sarete entrati nel paese che il Signore vi darà, come ha promesso, osserverete questo rito.  Allora i vostri figli vi chiederanno: Che significa questo atto di culto? Voi direte loro: È il sacrificio della pasqua per il Signore, il quale è passato oltre le case degli Israeliti in Egitto, quando colpì l’Egitto e salvò le nostre case». (Esodo 12:24-27).

Una delle caratteristiche importanti della festa era quindi l’insegnamento che durante la cena ogni capofamiglia dava ai propri figli per ricordare loro la grande liberazione che Dio aveva operato.

Se ci pensiamo bene, quella sera Gesù trattò i propri discepoli proprio come se fossero i suoi figli. Utilizzò simboli comuni come il pane e il vino, utilizzati all’interno di una cena pasquale, per trasmettere ai propri discepoli un significato nuovo che essi dovevano attribuire a quei simboli.

Spezzando il pane, egli disse: "Prendete, mangiate, questo è il mio corpo". Ovviamente si trattava di pane, ma con quella frase Gesù voleva intendere che rappresentava il suo corpo. Egli in quel momento era ancora lì vivo in mezzo ai suoi discepoli, quindi quel pane, in quel momento, non diventava letteralmente il suo corpo. Tuttavia c'era un senso profondo in quelle parole.

Era piuttosto comune che il capofamiglia spezzasse il pane (che durante la cena di pasqua era azzimo) e pronunciasse una preghiera di benedizione verso il Signore per i cibi. Il pane azzimo consumato durante la pasqua era comunemente associato all'afflizione di Israele nel paese d’Egitto. Infatti In deuteronomio 16:3 leggiamo:

Non mangerai con queste offerte pane lievitato; per sette gi...