Oggi in Cristo

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Il peccato imperdonabile

October 29, 2020

(Testo di riferimento: Matteo 12,22-37 - La Bibbia)

Esiste un peccato imperdonabile?

Gesù, parlando con i farisei, affermò che la bestemmia contro lo Spirito Santo non sarebbe stata perdonata. A cosa si riferiva?

Ne parliamo in questo ventottesimo episodio del vangelo di Matteo.

Allora gli fu presentato un indemoniato, cieco e muto; ed egli lo guarì, in modo che il muto parlava e vedeva. E tutta la folla stupiva e diceva: «Non è questi il Figlio di Davide?» (Matteo 12, 22-23)

La folla stava cogliendo i segni che Gesù stava facendo. Nessuno aveva mai fatto miracoli del genere. La loro conclusione non poteva che essere una: Gesù doveva essere qualcuno che aveva un ruolo importante nel piano di Dio, se Dio gli stava permettendo di operare in quel modo. Alcuni quindi cominciavano a credere che egli fosse il Figlio di Davide, il Messia.

Ma cosa ne pensavano i farisei?

Ma i farisei, udendo ciò, dissero: «Costui non scaccia i demòni se non per l'aiuto di Belzebù, principe dei demòni». (Matteo 12, 24)

I farisei ormai erano schierati contro Gesù. Sappiamo infatti, dall'episodio precedente, che avevano deliberato di farlo morire.

Quando ci si schiera a priori contro qualcuno, si finisce per negare anche l'evidenza. Ciò che la folla interpretava come il favore di Dio, i farisei addirittura lo interpretavano al contrario. Secondo loro egli era influenzato da Belzebù, nome di un’antica divinità cananea, quindi sostanzialmente credevano che fosse posseduto anche lui da un demonio e credevano che scacciasse i demoni con l’aiuto di forze malvagie, che si opponevano a Dio.

Gesù diede loro ancora un'opportunità per riflettere, richiamando la loro attenzione con un ragionamento logico:

Gesù, conoscendo i loro pensieri, disse loro: «Ogni regno diviso contro se stesso va in rovina; e ogni città o casa divisa contro se stessa non potrà reggere. Se Satana scaccia Satana, egli è diviso contro se stesso; come dunque potrà sussistere il suo regno? (Matteo 12,25-26)

Il ragionamento di Gesù è chiaro. Quelle liberazioni dai demoni contrastavano il regno di Satana e affermavano invece l'espansione del regno di Dio. Con quelle opere egli stava proprio affermando il regno di Dio che sconfiggeva le potenze delle tenebre.  Satana combatterebbe contro sé stesso?  Che senso avevano le loro affermazioni?

 E se io scaccio i demòni con l'aiuto di Belzebù, con l'aiuto di chi li scacciano i vostri figli? Per questo, essi stessi saranno i vostri giudici. Ma se è con l'aiuto dello Spirito di Dio che io scaccio i demòni, è dunque giunto fino a voi il regno di Dio. (Matteo 12, 27-28)

Sembra che tra i giudei ci fossero persone che tentavano di scacciare i demoni, di praticare esorcismi. Dal momento che alcuni tra loro pretendevano di fare queste cose, con risultati tutti da dimostrare, per mezzo di chi le facevano? Se essi pensavano che costoro operassero per conto di Dio, perché nei confronti di Gesù avevano tutti questi dubbi, anche di fronte a prove schiaccianti? Essi stavano chiaramente giudicando in modo parziale e iniquo, attirando un giudizio su se stessi. Piuttosto, visti i risultati, avrebbero dovuto riconoscere che il regno di Dio si stava manifestando in mezzo a loro con forza attraverso le opere di Gesù!

Come può uno entrare nella casa dell'uomo forte e rubargli la sua roba, se prima non lega l'uomo forte? Allora soltanto gli saccheggerà la casa. Chi non è con me è contro di me; e chi non raccoglie con me, disperde. (Matteo 12, 29-30)