Oggi in Cristo

Oggi in Cristo


Stanchi e oppressi? Io vi darò riposo.

October 15, 2020

(Testo di riferimento: Matteo 11,20-30 -  La Bibbia)

Il regno di Dio è diverso dai regni di questo mondo. Spesso infatti i più piccoli, i più umili, quelli che la società non considera, anzi quelli che la società normalmente disprezza, sono proprio quelli che accolgono più facilmente Gesù e occupano i primi posti nel regno di Dio.

Ne parliamo in questo ventiseiesimo episodio del vangelo di Matteo.

Nel precedente episodio abbiamo visto che Gesù aveva appena fatto un bilancio del ministero di Giovanni il Battista concludendo che molti non lo avevano compreso, non avevano approfittato di quel ministero, e ora stavano per commettere lo stesso errore con Gesù stesso.

Infatti Gesù stava facendo molte opere in quella zona della Galilea, aveva fatoo molti miracoli, aveva guarito, aveva liberato. Ma quali erano i risultati?

Leggiamo il commento di Gesù stesso:

Allora egli prese a rimproverare le città nelle quali era stata fatta la maggior parte delle sue opere potenti, perché non si erano ravvedute:  «Guai a te, Corazin! Guai a te, Betsaida! perché se in Tiro e Sidone fossero state fatte le opere potenti compiute tra di voi, già da molto tempo si sarebbero pentite, con cilicio e cenere. Perciò vi dichiaro che nel giorno del giudizio la sorte di Tiro e di Sidone sarà più tollerabile della vostra. E tu, o Capernaum, sarai forse innalzata fino al cielo? No, tu scenderai fino all'Ades. Perché se in Sodoma fossero state fatte le opere potenti compiute in te, essa sarebbe durata fino ad oggi. Perciò, vi dichiaro, nel giorno del giudizio la sorte del paese di Sodoma sarà più tollerabile della tua».. (Matteo 11, 20-24)

Corazin, Betsaida, Capernaum... tutti luoghi sulla costa nord occidentale del mar di Galilea; tutti luoghi in cui Gesù aveva fatto grandi opere. Certo, c'erano sempre folle disposte ad ascoltarlo e c'era la fila quando si trattava di essere guariti.

Ma, come accade spesso anche oggi, l'entusiasmo iniziale dopo una guarigione o dopo un miracolo, lasciava presto lo spazio alla vita di tutti i giorni, ai propri affari, al proprio modo di essere religiosi. Le persone facevano in fretta a dimenticare il bene ricevuto piuttosto che considerare l'incontro con Gesù come un punto di partenza per cambiare la propria vita e considerare più seriamente l'attesa del regno di Dio.

Evidentemente non erano tanto diversi da noi, vero?

Il parlare di Gesù è duro verso questo atteggiamento. Egli cita Tiro, Sidone, Sodoma, esempi di città malvagie e lontane da Dio che tutti conoscevano. Persino in città malvagie come quelle, se Dio avesse fatto le opere potenti che stava facendo in Israele, ci sarebbe stato un ravvedimento.

Qualcuno può pensare che Gesù stesse esagerando... Ma se leggete la storia di Giona nell'Antico Testamento trovate l'esempio di Ninive, la capitale assira, che si convertì quando Giona si recò in mezzo a loro ad annunciare il giudizio di Dio. Anche una città malvagia come Ninive aveva avuto la saggezza di ravvedersi per evitare la distruzione.

Le parole di Gesù non erano quindi così campate in aria. Gesù stava facendo davvero cose grandi in mezzo al suo popolo, stava facendo segni che dimostravano inequivocabilmente il fatto che Lui era il Messia. Eppure la gente non veniva scossa dal suo messaggio, non si univa al gioioso movimento di persone che lo seguivano, ma continuava la sua vita come se nulla fosse.

Le parole di Gesù sono molto serie: nel giorno del giudizio quelle persone avrebbero risposto di questo atteggiamento, avrebbero risposto del loro rifiuto nei confronti di Giovanni e soprattutto dello stesso Gesù.