Oggi in Cristo

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Le risposte di Gesù

September 03, 2020

(Testo di riferimento: Matteo 9,1-17 -  La Bibbia)

Ciao a tutti.

I vangeli destano in noi molte domande. Chi era davvero Gesù? Era un buon ebreo osservante o era un sovversivo? Era un semplice uomo o era Dio stesso manifestato in carne?

In questo ventesimo episodio sul vangelo di Matteo vedremo che Gesù suscitava domande anche in coloro che venivano in contatto con Lui e, dalle risposte che Gesù diede loro, possiamo farci un'idea precisa anche noi.

Gesù, entrato in una barca, passò all'altra riva e venne nella sua città. Ed ecco gli portarono un paralitico disteso sopra un letto. Gesù, veduta la loro fede, disse al paralitico: «Figliolo, coraggio, i tuoi peccati ti sono perdonati». 

Ormai la fama di Gesù si era sparsa e, appena tornato nella sua casa di Capernaum, dove si era stabilito all'inizio del suo ministero pubblico secondo Matteo 4:12, fu subito raggiunto da persone che volevano ascoltarlo e vederlo all'opera. Secondo il brano parallelo di Marco 2:1-3, c'era così tanta gente che gli amici del paralitico scoperchiarono addirittura il tetto della casa per poterlo presentare a Gesù.

Gesù non se la prese per quel gesto, ma apprezzò invece la fede di quel paralitico e dei suoi amici. Ancora una volta Gesù operò in risposta alla fede.

Ma accadde qualcosa di strano, inaspettato. Apparentemente, in prima battuta, Gesù non guarì quell'uomo, ma in risposta alla sua fede, perdonò i suoi peccati.

Sembra quasi che Gesù volle sottolineare che la guarigione più importante che quell'uomo poteva ricevere, non era quella fisica, seppure importante, ma quella spirituale, quella di sapere che i suoi peccati erano perdonati.

Ma chi è che può perdonare i peccati se non Dio stesso? Quale uomo può permettersi di dire ad un altro che i suoi peccati sono stati perdonati? In effetti, la risposta di Gesù alla fede di quell’uomo generava domande importanti soprattutto negli esperti delle scritture che erano presenti al fatto, ovvero gli scribi:

Ed ecco alcuni scribi pensarono dentro di sé: «Costui bestemmia». Ma Gesù, conosciuti i loro pensieri, disse: «Perché pensate cose malvagie nei vostri cuori? Infatti, che cos'è più facile, dire: "I tuoi peccati ti sono perdonati" o dire: "Àlzati e cammina"?  Ma, affinché sappiate che il Figlio dell'uomo ha sulla terra autorità di perdonare i peccati, àlzati», disse allora al paralitico, «prendi il tuo letto e va' a casa tua».  Ed egli si alzò e se ne andò a casa sua. (Matteo 9,1-7)

Bestemmia. Questo pensarono quegli scribi, anche se non ebbero il coraggio di dirlo apertamente, probabilmente per paura della reazione della folla. Nel brano parallelo di Marco 2:7 leggiamo così: «Perché costui parla in questa maniera? Egli bestemmia! Chi può perdonare i peccati, se non uno solo, cioè Dio?» 

Non avevano tutti i torti. Come poteva un uomo parlare in quel modo? Egli si stava arrogando il diritto di fare qualcosa che sarebbe spettato solo a Dio.

Gesù però dimostrò loro di non essere un semplice uomo proprio leggendo i loro pensieri e rispondendo loro senza neanche aver bisogno di sentire le loro obiezioni. Ma dopo aver letto la loro mente, fatto di per sé già straordinario, nel suo amore verso di loro Gesù diede loro altri elementi utili per comprendere chi lui fosse davvero.

Se Gesù avesse bestemmiato come loro pensavano, secondo la loro logica, certamente Dio non gli avrebbe permesso di guarire quell'uomo. Ma proprio per dimostrare loro che egli aveva detto la verità e quindi aveva davvero il potere di perdonare i peccati, Gesù guarì quell'uomo facendolo camminare.