Oggi in Cristo

Oggi in Cristo


Gente di poca fede

August 26, 2020

(Testo di riferimento: Matteo 8,18-34 -  La Bibbia)

Ciao a tutti.

Com'è la nostra fede? A volte ci sentiamo inadeguati come discepoli di Gesù? In questo episodio tratto dal capitolo 8 di Matteo vedremo che anche persone molto vicine a Gesù dimostrarono a volte di essere gente di poca fede. Incontreremo diverse reazioni alle opere di Gesù. Gesù in un modo o nell'altro metteva sempre delle sfide davanti ai suoi interlocutori. Vedremo come ognuno ha reagito alla sfida che Gesù gli ha proposto.

Mettetevi comodi e ne parliamo tra un attimo.

Gesù, vedendo una gran folla intorno a sé, comandò che si passasse all'altra riva. Allora uno scriba, avvicinatosi, gli disse: «Maestro, io ti seguirò dovunque tu andrai». (Matteo 8,18-19)

Non dobbiamo pensare che non ci fossero persone disposte a seguire Gesù anche tra le classi più eminenti. Gli scribi erano persone colte ed onorate. Essi svolgevano un ruolo importante nella società, occupandosi della trascrizione della parola di Dio che quindi conoscevano bene.

Ma questo scriba aveva riconosciuto di trovarsi davanti a qualcuno che aveva una conoscenza superiore alla sua e si rivolge a lui chiamandolo "maestro". Egli era quindi disposto a seguire Gesù.

Tuttavia Gesù gli rispose in modo piuttosto strano:

Gesù gli disse: «Le volpi hanno delle tane e gli uccelli del cielo hanno dei nidi, ma il Figlio dell'uomo non ha dove posare il capo». (Matteo 8,20)

Perché Gesù rispose in questo modo?

Probabilmente Gesù sapeva che quello scriba era interessato soprattutto alla conoscenza superiore che poteva acquisire stando con Gesù. Ma Gesù voleva che quell'uomo comprendesse che egli non era soltanto un maestro di cui diventare discepolo.

Gesù si definisce infatti "Figlio dell'uomo", evocando il re destinato a regnare sulle nazioni per sempre secondo quanto descritto in Daniele 7:13-14, ovvero il Re Messia che i Giudei aspettavano. Tuttavia Gesù voleva che quello scriba comprendesse che il Messia non era probabilmente come lui si sarebbe aspettato. Gesù sottolineò infatti che il Messia, in quel momento, non aveva alcuna ricchezza materiale, neppure una dimora stabile. Era disposto quello scriba a mettere da parte la sua posizione onorata nella società per seguire quel Messia? Era davvero disposto a mettere la sua fiducia in Lui, a dispetto delle immediate apparenze?

Un altro dei discepoli gli disse: «Signore, permettimi di andare prima a seppellire mio padre». Ma Gesù gli disse: «Seguimi, e lascia che i morti seppelliscano i loro morti». (Matteo 8,21-22)

Anche questo discepolo voleva seguire Gesù ma avrebbe voluto attendere la morte del padre, facendo in qualche modo il suo dovere di figlio e spartendo poi l'eredità con gli altri fratelli.

In circostanze normali , sarebbe potuta sembrare una richiesta normale e lecita. Ma quelle non erano circostanze normali, infatti, come sappiamo dal resto del vangelo, Gesù aveva poco tempo davanti a sé per portare avanti la sua opera e chiunque avesse voluto seguirlo avrebbe dovuto farlo immediatamente. Quello era un tempo unico e breve nella storia e anche le occupazioni che in altri momenti sarebbero state lecite, in quel momento dovevano passare in secondo piano.

Se quel discepolo avesse seguito Gesù, lo avrebbe affiancato nel proclamare un messaggio di vita eterna agli uomini, un messaggio urgente che doveva raggiungere più persone possibili. Chi aveva già ricevuto la vita aveva il dovere di proclamare quel messaggio. Quell'uomo poteva lasciare ai suoi parenti l'incombenza di occuparsi della sepoltura del padre.